Sai perchè ogni vino ha un suo profumo? Te lo spieghiamo nel post di oggi partendo dalla materia prima: Il grappolo d’uva.
Come accennavamo nel post Un Trucco da Sommelier: tre mosse per decifrare il vino il profilo odoroso del vino dipende dalla varietà del vitigno. I vitigni sono catalogati in queste tre famiglie: aromatici, semi-aromatici e neutri in base al carattere aromatico delle uve.
Il termine precursore d’aroma indica una particolare struttura molecolare in grado di generare gli odori. Questi composti chimici si trovano in tutte le uve sotto diversa forma. I più diffusi sono i terpeni e i tioli.
Quando il legame chimico che tiene insieme le sostanze di questi composti si rompe, le molecole odorose vengono sprigionate nell’aria generando alcuni profumi. La liberazione di questi odori può avvenire con tempi diversi e in base all’attività di alcuni enzimi che partecipano a questo processo. Nell’uva Moscato gli odori floreali dei terpeni sono già percepibili nel frutto e aumenteranno solo d’intensità mente nell’uva Sauvignon Blanc tutte le note olfattive si sprigionano durante la masticazione degli acini o durante la fermentazione alcolica.
La differente velocità di liberazione degli odori influisce sul profumo del vino nel tempo.
Dopo che il grappolo d’uva viene raccolto dalla pianta iniziano a susseguirsi una serie di processi chimico-fisici. La fermentazione alcolica è il passaggio più delicato per quando riguarda la formazione degli aromi. Una volta che il vino arriverà nella bottiglia continuerà ad evolversi fin quando incontrerà il tuo palato. Grazie alle moderne tecniche enologiche siamo in grado di monitorare tutti questi processi e far sì che il vino raggiunga il suo equilibrio e rimanga stabile nel tempo.